L’Europa.
Cos’è l’Europa? In una parola, dovrebbe essere sinonimo di fratellanza, rispetto, tradizione.. E invece, innumerevoli volte, si riduce ad un fardello di aspetti economici e patti di bilancio.
In passato, dopo le ceneri della prima e della seconda guerra mondiale, i nostri “avi” cercarono di regalarci un mondo “migliore”, caratterizzato da “pace” e speranza.
La morte e la distruzione degli anni precedenti, erano state tragicamente “lesive” delle coscienze personali e sociali, creando altresì gravi malesseri e scompigli generali. Una crisi, che non ha avuto eguali nell’universo.
L’Europa, in virtù di questo aspetto, è considerata da molti un “ancora” di speranza per milioni di persone, unite, per la prima volta nella loro storia, sotto una stessa bandiera.
Un vero e proprio vessillo, formato da 12 stelle su sfondo blu (associate all’armonia e alla solidarietà).
Un simbolo, però, non sempre apprezzato, ma talvolta anche odiato.
È detestato da molti anche per colpa delle politiche economiche, non sempre “lusinghiere”, esercitate (da parte delle autorità comunitarie) nei confronti degli stati più deboli e monetariamente al collasso. Un classico esempio di ciò, che sta diventando scolastico, è la Grecia. Una Paese dal passato Glorioso e da un presente “disastroso”, caratterizzato dal Default Economico.
La grave crisi finanziaria, che ha colpito questa nazione, ha contribuito all’avvento di numerosi “tagli” del welfare che hanno portato ad una “radicale” riduzione del potere d’acquisto pro-capite. Una conseguenza che ha generato fra la popolazione, povertà e distruzione.
È per tale ragione, quindi, che è necessaria una collaborazione fra popoli, che vada al di là delle semplici attività di bilancio. Il capitale umano, è molto più importante di qualsiasi cifra economica o finanziaria. Il rapporto deficit – PIL del 3% va sì rispettato, ma non deve trasformarsi in una ghigliottina per milioni e milioni di persone.
La nostra vita vale più di qualsiasi conto europeo, al di là di ogni ragionevole dubbio.
Analizziamo, ad esempio, l’istruzione.
In questi anni, al di là di ogni logica, è stata una di quelle politiche che più ha sofferto la crisi.
In tutta Europa, i tagli di ogni genere, hanno destrutturato e mortificato il sistema scolastico globale. Perché? Probabilmente, la colpa è data dalle innumerevoli riduzioni di spesa, cosiddette “necessarie”, per rientrare nei “patti” di bilancio, che consentono alle singole nazioni di non andare in “default”.
Un default che va evitato, senza però cadere in una “mortificazione” dell’esistente.