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Scomparso Aurelio Russo. Il Presidente della Provincia Baccelli: "Grave perdita"

Si uniscono al cordoglio anche Tambellini e Del Ghingaro

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"L’improvvisa scomparsa di Aurelio Russo mi colpisce profondamente e mi addolora. E’ una grave perdita per il mondo politico locale e per la città intera". Il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli, esprime così il suo cordoglio per la morte dell’ex assessore provinciale e presidente del Real Collegio di Lucca. "A lui mi legava un rapporto di grande stima" prosegue Baccelli "e ne ho potuto apprezzare le capacità soprattutto negli anni in cui è stato presidente del Real Collegio su indicazione della Provincia: una struttura storica riportata, grazie anche alle sue competenze manageriali, al centro del panorama culturale e nuovo luogo deputato ad ospitare manifestazioni di grande rilievo a Lucca".

Dell’ex assessore della giunta Tagliasacchi (con deleghe al bilancio dal 1997 al 2006 e anche all’edilizia scolastica e alla Fabbrica del Palazzo), il presidente Baccelli ricorda, in particolare "la serietà, la grande disponibilità e l’attenzione nonché, da meridionale sanguigno con viva sensibilità umana e senso pratico, la capacità di essere uomo forte nelle decisioni, ma anche ragionevole nella ricerca delle soluzioni migliori e delle scelte più adeguate per la collettività".



Si unisce al cordoglio anche Del Ghingaro.

"Aurelio ci ha lasciato in fretta, senza tirarla per le lunghe, com'era solito fare nelle discussioni politiche: andava al sodo, passava direttamente alle conclusioni senza tanti giri di parole e lasciava tutti ammutoliti. Così ha fatto oggi: ci ha lasciato ammutoliti e sconvolti, addolorati.
Lo ricordo un giorno della primavera del 2004 quando mi stavo per candidare, mi venne a trovare in studio e me ne disse quattro, pesantissimo e sincero, poi dopo avermi massacrato, disse che lui stava con me e mi avrebbe dato una mano senza infingimenti. Così fece, silenzioso e gentile, a volte invece sbraitante e testardo, permaloso come nessuno mai.
Aurelio era quello che nelle campagne elettorali ‘sapeva le cose’, le leggi, i tempi, le modalità. Era semplicemente un'autorità in questo campo. Nessuno approfondiva, tanto c'era lui. E lui c'era davvero, col fascio di fogli sotto il braccio, lo sguardo incuriosito e fermo e poche parole, di solito brusche e decise.
Con Aurelio era facile litigare e ancora più facile fare pace. E degli echi delle sue arrabbiature son pieni i palazzi lucchesi della politica, passando da quelli della Piana e della Valle. Con l'eco è rimasta la competenza e la concretezza, doti rarissime di questi tempi tra gli amministratori.
Prendo in prestito il suo modo rauco e breve per salutarlo, come faceva lui per interrompere una comunicazione al telefono: ciao’
”.

Aurelio Russo è stato presente per molto tempo nella vita istituzionale di Capannori: per 10 anni, dal 1985 al 1995 è stato consigliere comunale e ha rappresentato l’amministrazione comunale nel consiglio d’amministrazione di Acque spa dal 2008 al 2011. E’ stato anche consigliere della Fondazione Palazzo Boccella, nominato dalla Provincia di Lucca, dal 2002 al 2007.
Ha ricoperto anche altri prestigiosi ruoli, tra cui quello di assessore al bilancio della Provincia di Lucca per due mandati e quello di presidente del Real Collegio di Lucca.


 

Anche il Sindaco di Lucca, Tambellini ricorda Russo: "La scomparsa di Aurelio ci ha colto di sorpresa ma non impreparati abituati, come siamo, a non conoscere né il giorno né l’ora delle scadenze della nostra vita, una precarietà che costituisce il senso più vero dell’esistenza. L’avevo incontrato qualche giorno fa e niente faceva presagire una fine così repentina, pur se leggevo nel suo sguardo una stanchezza che sembrava sopravanzare l’energia abituale che, di tanto in tanto, si avvertiva dai modi e dalla passione delle argomentazioni. Ho conosciuto Aurelio durante il suo servizio politico come assessore in Provincia di Lucca. Era un amministratore che sapeva arrivare all’essenziale, immediatamente pronto ad intravedere gli obiettivi da cogliere. Era diretto, immediato; si poteva non essere d’accordo con lui ma sulla base di un’argomentazione contrapposta alla sua sempre fondata su principi di grande coerenza intellettuale. Ha insegnato a nuove generazioni di amministratori e di politici; io stesso so di dovergli molto per quanto sono ricorso a lui ogni volta che mi sono trovato in difficoltà a mettere a fuoco una problematica complessa. Era la persona a cui ci si rivolgeva per le questioni difficili perché, solo lui, aveva la decisione, la capacità e la pazienza per disbrogliare matasse apparentemente inestricabili. Ma al di là dei meriti politici, che sono tanti e che non è il caso di ripercorre in questo momento di fronte al vuoto della sua assenza, sono soprattutto il suo cuore grande e l’animo generoso che ci rimangono di lui, ora che tutto il resto è venuto meno".



Il saluto dell'Assessore Raspini: "Caro Aurelio, te ne sei andato all’improvviso in questa stessa mattina d’estate in cui ho iniziato la mia esperienza da Assessore. E’ una coincidenza amara. Quando mi hanno telefonato per dirmelo mi trovavo in via S.Giustina, a pochi metri dal portone di Palazzo Orsetti. Per quanto possa sembrare strano non ho potuto fare a meno di tornare indietro con il pensiero a quelle elezioni del 2007 quando un ragazzino un po’ ingenuo e spaesato fu preso per mano da un signore un po’ burbero, ma capace e generoso, che a suon di consigli e di rimbrotti lo aiutò a diventare consigliere comunale. Se oggi ho la possibilità di continuare il mio sogno lo devo anche a te che hai permesso che iniziasse. Non finirò mai di esserti grato."

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